Nella metrica italiana, il settenario è un verso nel quale l'accento principale si trova sulla sesta sillaba: quindi, se l'ultima parola è piana comprende sette sillabe, mentre se è tronca o sdrucciola ne ha rispettivamente sei oppure otto. Viene spesso usato nei canti di Leopardi per esempio nel sabato nel . Il senario (dal latino senarius di sei elementi) è il verso che generalmente conta sei sillabe.
Due esempi di senari anfibrachici: l'inno nazionale italiano . Si definisce “settenario” un verso il cui. Due sono i motivi della diffusione e del “successo” di questo verso nella lirica . Il settenario è un verso nel quale l'accento principale cade sulla sesta.
I versi che seguono sono tratti dalla canzone Meravigliosamente di Giacomo da Lentini:. Il computo delle sillabe di un verso tiene conto anzitutto dell'accento tonico della parole finale. Per esempio, considerate questi settenari di Alessandro Manzoni, . Gli accenti giustamente sono sulla prima e terza sillaba di ogni verso (vedi tabella).
Cominciamo con un esempio (segnando gli accenti metrici per renderli evidenti):. Questo, per la metrica, è un endecasillabo, cioè un verso di undici sillabe,. Versi endecasillabi e settenari della poesia a silvia punti al migliore?
Di - quel - va - go av - ve - nir - che in - men - te a - ve - vi. Definizione e tipi Il settenario è un verso imparisillabo di sette sillabe 'metriche' (➔ metrica e lingua), con accento principale obbligato in sesta posizione .
Esempi: Verso di trentacinque sillabe: E ammirami per il mio calore e per la mia. Il settenario ha un accento fisso sulla sesta sillaba e l'altro mobile su una .
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